Tassa sui defunti, cos’è e dove si paga

In alcune città italiane c’è una strana tassa da pagare allo Stato, vale a dire la cosiddetta Tassa sui defunti. Che vuol dire? Che quando muore un proprio caro, occorre pagare un’imposta per il funerale, per l’eventuale cremazione o la tumulazione a Roma di cui si occupa l’impresa funebre specializzata come Verano Servizi, e a volte addirittura per visitare la salma al cimitero. Una vera e propria tassa sui morti, anche chiamata tassa sui defunti, che, tuttavia, varia a seconda del Comune, poiché manca una normativa nazionale di riferimento.

Tassa sui defunti, che cos’è

Insomma, quando parliamo di cremazione, loculo o tumulazione, si può cambiare da comune a comune. Il contributo da pagare al proprio Comune quando un proprio caro viene a mancare e va seppellito si paga invece un po’ dappertutto nel nostro Paese. È, però, la singola amministrazione comunale a stabilire in cosa consiste concretamente la tassa, che va, in sostanza, a sostenere l’ordinaria manutenzione del cimitero comunale. In alcune città l’imposta è di 100 euro, in altre per la sepoltura il Comune non chiede nessun contributo, ma soltanto la marca da bollo da applicare alla richiesta formale e in altre ancora si istituisce una tassa annuale da riscuotere da tutta cittadinanza.

L’assenza di una legge nazionale

La tassa sui defunti in Italia, quindi, non è univoca in tutto il Paese, ma ha moltissime sfaccettature differenti a seconda della zona e dell’amministrazione. Occorrerebbe, quindi, un disegno di legge che introduca una nuova disciplina funeraria, un testo unico, quindi, che andrebbe a normare l’imposta sui defunti ed eventuali altre disposizioni. Oggi, invece, il range attuale va dai 100 ai 300 euro e la modalità di applicazione della tassa cambia a seconda del comune.

Le città in cui si paga la tassa sui morti

Facciamo qualche esempio pratico. A Roma la tassa sui morti è prevista da tempo e che l’amministrazione comunale oggi ha un po’ aumentato. Nella Capitale, l’imposta è di circa 250 euro, invece, per un loculo provvisorio anche soltanto per 12 mesi si deve pagare un contributo variabile anche di 490 euro. A Latina, c’è, invece un’imposta sui loculi pari a 15 euro da pagare al Comune. Al nord, invece, e precisamente a Bergamo c’è una tassa di 120 euro, mentre in Emilia-Romagna ogni Comune legifera per sé, e si va dai 131 euro di Parma ai 113 di Rimini.